mercoledì 9 dicembre 2009

LETTERA DI UN ISCRITTO ALLA PORTAVOCE DEL NOSTRO CIRCOLO, RITA DI SAPIO.

Cara portavoce,

come già saprai il sindaco ‑ che è anche, di conseguenza, direttore responsabile del periodico dell’amministrazione comunale “Castellanza Viva” – ha molto di recente comunicato ai capigruppo del consiglio comunale la decisione di ridurre lo spazio destinato dalle comunicazioni che provengono da tali gruppi, e motivato tale decisione con l’intento – cito – “di dare maggiore spazio alla città e ai suoi cittadini tra mite la pubblicazione di tutti gli articoli pervenuti dalle associazioni” presenti sul territorio. Si dice anche che ciò avverrà “specialmente in questo numero”, cioè in quello di dicembre che sta per essere chiuso in redazione, ma appunto quell’avverbio lascia presagire che altre riduzioni, in forma e misura che non ci è dato di sapere, saranno stabilite anche nel prossimo futuro. E pure si dà avviso che gli articoli già presentati dai gruppi di minoranza, e che avrebbero dovuto essere ospitati nel numero in argomento, saranno comunque pubblicati sul sito internet dell’amministrazione.
Qualcuno potrà dire che la questione non ci riguarda, dato che il Partito Democratico non ha direttamente alcuna rappresentanza nel consiglio comunale (e anche se è noto a tutti come almeno un consigliere di minoranza sia ugualmente parte attiva e importante nel nostro circolo di partito). Oppure si dirà che, di fronte a un fatto così piccolo, non pare certo il caso di farne un dramma. Tuttavia proprio nel suo piccolo questo episodio mi sembra svelare la carenza di senso democratico che purtroppo contraddistingue la cultura politica della maggioranza di cui è espressione l’attuale giunta di Castellanza. E questo è un aspetto sul quale il Partito Democratico non può non far sentire la sua presenza. Infatti, benché non sia mai facile leggere tra le parole le altrui intenzioni, non è difficile individuare in questo frangente una certa velleità della parte politica cui il sindaco appartiene di contenere l’eco delle voci maggiormente critiche nei suoi confronti. Nessuno l’ha ancora dichiarato apertamente, ma le manovre in vista delle comunali del 2011 sono già in atto su molti versanti, ed a qualcuno può sembrare il caso di limitare quei pochi spazi di visibilità e di comunicazione che ancora restano a quelle associazioni politiche che tra non molto saranno avversarie nella competizione elettorale.
Comunque sia, vorrei sottolineare innanzitutto come “Castellanza Viva”, periodico dell’amministrazione comunale e non di quelle sole forze politiche che la governano (e che peraltro non raccolsero, se non sbaglio, neanche la metà dei consensi di quanti tre anni fa espressero il proprio voto), costituisca un tramite della comunicazione cittadina assai più efficace del sito internet municipale: questa è consegnata a tutte le famiglie della città, l’altro è visitato da un numero assai ridotto di persone. La scelta del direttore responsabile della testata implica quindi una sostanziale riduzione delle residue possibilità di informazione di cui dispongono le cosiddette minoranze ‑ che nel loro insieme sono rappresentative della maggior parte dell’elettorato ‑ sia per tenersi in contatto con la cittadinanza, sia per mantenerla al corrente di quanto realmente stia accadendo nel loro comune.
Una scorsa ai contenuti dell’ultimo numero uscito di “Castellanza Viva”, può servire a meglio spiegare quanto sto scrivendo e a mostrare quanto, tolte le tre paginette lasciate ai gruppi di minoranza e che d’ora innanzi saranno ancor meno, tale periodico si accosti ormai più a uno strumento di propaganda del gruppo di governo, che a un bollettino di informazione sull’andamento della vita pubblica cittadina. Si esordisce con un articolo su “Castellanza Servizi e il suo patrimonio immobiliare”, dove si magnificano i presunti vantaggi di un’operazione finanziaria che in realtà suscita più di una perplessità e comunque comporta la dismissione, nel bilancio del comune, di un cespite del suo patrimonio. Un paio di pagine più in là, tuttavia, dando notizia dell’acquisto della cosidetta “area dei camilliani”, se ne mette a risalto la caratteristica di andare “ad arricchire il patrimonio immobiliare di palazzo Brambilla”. Oltre alle evidenti contraddizioni che queste due informative avrebbero messo in evidenza, se fossero state accostate all’interno di un solo articolo, perché nulla si dice per esempio circa la costituzione della società Castellanza Patrimonio s.r.l., alla cui futura attività le due operazioni sopra citate paiono invece in qualche modo funzionali? Ma andiamo oltre: “Castellanza Viva” si occupa poco più avanti dei palazzi di via S. Giulio, rassicurando che “la priorità dell’amministrazione comunale è proprio quella di dare alle famiglie che attualmente risiedono in [quei] palazzi una nuova sistemazione adeguata, senza attendere oltre; un cambio di rotta che manifesta la volontà di mettere in pratica ciò che è stato promesso in campagna elettorale e che è scritto nero su bianco nel programma della giunta Farisoglio”. A parte che nulla si dice delle ansie, le aspettative, le perplessità, le incertezze, i disagi che tali famiglie hanno vissuto, continuano a vivere e ancora vivranno, non sembra quello appena trascritto un buonissimo esempio di propaganda di fazione? Ma andiamo ancora un po’ oltre. È la volta del piano per il diritto allo studio 2009/2010, “tanti progetti a favore delle scuole del territorio” secondo la redazione di “Castellanza Viva”, secondo le opposizioni un esempio da manuale della totale mancanza di provvedimenti volti a favorire il concreto esercizio di un diritto fondamentale dei cittadini, anche da parte di quelli meno abbienti, che hanno bisogno di contributi allo studio, non di un premietto ai più bravi alla fine della terza media, di un buon doposcuola, un buon servizio di trasporto e di una mensa adeguata, prima che di un corso di giornalismo e di una maglietta con il logo della scuola, di una facilitazione linguistica che non si esaurisca a cinque ore (che sono meno dell’orario di un solo giorno) alla settimana. Potrei continuare, ma già così si capisce: il messaggio è quello di un’amministrazione (i.e. la compagine Farisoglio) che risolve i problemi, mentre la realtà è che spesso nemmeno li affronta, neanche li vede.
Dunque, ben venga che “Castellanza Viva” si apra alle associazioni, o a certe associazioni. Avremo un bel numero fitto di elogi al sindaco e di auguri di Buon Natale. Ma non si poteva consentirlo sacrificando qualcuna delle ventinove pagine che fanno battage all’incipiente campagna elettorale del sindaco Farisoglio, si dovevano proprio tagliare le tre a disposizione dei gruppi di minoranza?

Cordiali saluti
Un iscritto

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