mercoledì 16 dicembre 2009

DONNE E POLITICA. IL COMMENTO DI UN NOSTRO ISCRITTO.

Cara portavoce,

certo non ti sarà sfuggito come in questi ultimi mesi in Italia sia cresciuto un dibattito sulla partecipazione femminile alla vita politica locale. Per quanto ne so, il fondamento giuridico di tale discussione risiede anche, ma non solo, in una disposizione del Testo Unico degli enti locali (d.l. n. 267/2000), che recita tra l’altro: “Gli statuti comunali e provinciali stabiliscono norme per assicurare condizioni di pari opportunità tra uomo e donna, e per promuovere la presenza di entrambi i sessi nelle giunte e negli organi collegiali del comune e della provincia”. Il fuoco della polemica è invece divampato dopo che, nello scorso settembre, il Tar di Lecce ha sciolto l’appena costituita giunta provinciale di Taranto perché composta da soli uomini. Per onor di cronaca, era una giunta di centrosinistra; molti altri casi che da allora sono venuti alla ribalta (tra province e comuni, si possono ricordare ad esempio quelli di Ascoli, Eboli, Fermo, Molfetta e Villasimius) risultano abbastanza equamente distribuiti tra tutti i vari schieramenti politici. Sarebbe perciò del tutto affrettato concludere che il problema delle pari opportunità sia meno sentito soprattutto nei partiti di orientamento conservatore. Come del resto è evidente che, a rigore, tutti questi episodi testimoniano il mancato rispetto delle così dette ‘quote rosa’, ma non altrettanto apertamente un’assenza di volontà di aderire al principio delle pari opportunità: dove l’uno, quello delle ‘quote rosa’, non è che uno strumento, talvolta anche criticabile e grossolano, comunque approntato affinché diventi più agevole il godimento di un sacrosanto diritto costituzionale, quello appunto delle pari opportunità, il cui grado di esercizio effettivo rappresenta un sicuro indice di civiltà. In astratto, dunque, la garanzia di pari opportunità non è incompatibile con l’occasionale verificarsi di circostanze in cui una giunta sia costituita di soli uomini (o di sole donne, ovviamente); nel concreto, tuttavia, siamo pressoché tutti d’accordo nel presumere che, laddove non vi sia adeguata partecipazione femminile ai momenti della decisione politica, è più che probabile che non vi sia stato adeguato rispetto del principio di pari opportunità.
Ho il sospetto che ciò possa essere accaduto anche nella mia cittadina: dove la giunta, sindaco e sette assessori, è tutta declinata al maschile; dove tra i rappresentanti della pubblica amministrazione (nelle aziende in cui questa detiene una partecipazione) mi pare che donne non ve ne siano; dove tra i banchi della maggioranza in consiglio comunale siede una donna sola, Raffaella Redaelli. Come sappiamo, la composizione della giunta e la nomina dei rappresentanti delle, diciamo così, ‘municipalizzate’ furono stabilite senza un diretto confronto con gli elettori. Quanto al consiglio, rilevo che l’essere donne non deve essere stato un fattore premiante in ambito elettorale: due candidati sindaco alle ultime amministrative erano infatti donne e, nonostante le loro indubbie capacità e la tenacia con cui anche adesso svolgono il proprio ruolo di capigruppo di opposizione, non riuscirono a essere designate. Senza voler offrire giustificazioni di comodo all’attuale giunta castellanzese, che in ogni caso avrebbe potuto fare almeno qualcosa per bilanciare questa tendenza, mi pare comunque di poter desumere il peso di un elemento culturale che ancora ostacola la partecipazione politica attiva femminile nella nostra città, e la rende perciò malauguratamente provinciale.
In questo quadro, mi fa allora sentire un pochino orgoglioso il fatto che nel nostro circolo del Partito Democratico gli incarichi di portavoce e di tesoriere, insomma i due più importanti, siano stati affidati a due donne. E spero che sia così anche in futuro. Non mi nascondo però che sia tra i nostri iscritti, sia tra coloro che più fattivamente partecipano alla vita del circolo, le donne (così come chi abbia meno di trent’anni) siano assai meno della metà. Non lasciamo cadere quanto ci distingue da taluni partiti, e fortunatamente ci accomuna ad altre associazioni politiche del contesto locale; anzi, facciamo di più, proseguendo su questa strada.


Con i migliori saluti,
Un iscritto

mercoledì 9 dicembre 2009

LETTERA DI UN ISCRITTO ALLA PORTAVOCE DEL NOSTRO CIRCOLO, RITA DI SAPIO.

Cara portavoce,

come già saprai il sindaco ‑ che è anche, di conseguenza, direttore responsabile del periodico dell’amministrazione comunale “Castellanza Viva” – ha molto di recente comunicato ai capigruppo del consiglio comunale la decisione di ridurre lo spazio destinato dalle comunicazioni che provengono da tali gruppi, e motivato tale decisione con l’intento – cito – “di dare maggiore spazio alla città e ai suoi cittadini tra mite la pubblicazione di tutti gli articoli pervenuti dalle associazioni” presenti sul territorio. Si dice anche che ciò avverrà “specialmente in questo numero”, cioè in quello di dicembre che sta per essere chiuso in redazione, ma appunto quell’avverbio lascia presagire che altre riduzioni, in forma e misura che non ci è dato di sapere, saranno stabilite anche nel prossimo futuro. E pure si dà avviso che gli articoli già presentati dai gruppi di minoranza, e che avrebbero dovuto essere ospitati nel numero in argomento, saranno comunque pubblicati sul sito internet dell’amministrazione.
Qualcuno potrà dire che la questione non ci riguarda, dato che il Partito Democratico non ha direttamente alcuna rappresentanza nel consiglio comunale (e anche se è noto a tutti come almeno un consigliere di minoranza sia ugualmente parte attiva e importante nel nostro circolo di partito). Oppure si dirà che, di fronte a un fatto così piccolo, non pare certo il caso di farne un dramma. Tuttavia proprio nel suo piccolo questo episodio mi sembra svelare la carenza di senso democratico che purtroppo contraddistingue la cultura politica della maggioranza di cui è espressione l’attuale giunta di Castellanza. E questo è un aspetto sul quale il Partito Democratico non può non far sentire la sua presenza. Infatti, benché non sia mai facile leggere tra le parole le altrui intenzioni, non è difficile individuare in questo frangente una certa velleità della parte politica cui il sindaco appartiene di contenere l’eco delle voci maggiormente critiche nei suoi confronti. Nessuno l’ha ancora dichiarato apertamente, ma le manovre in vista delle comunali del 2011 sono già in atto su molti versanti, ed a qualcuno può sembrare il caso di limitare quei pochi spazi di visibilità e di comunicazione che ancora restano a quelle associazioni politiche che tra non molto saranno avversarie nella competizione elettorale.
Comunque sia, vorrei sottolineare innanzitutto come “Castellanza Viva”, periodico dell’amministrazione comunale e non di quelle sole forze politiche che la governano (e che peraltro non raccolsero, se non sbaglio, neanche la metà dei consensi di quanti tre anni fa espressero il proprio voto), costituisca un tramite della comunicazione cittadina assai più efficace del sito internet municipale: questa è consegnata a tutte le famiglie della città, l’altro è visitato da un numero assai ridotto di persone. La scelta del direttore responsabile della testata implica quindi una sostanziale riduzione delle residue possibilità di informazione di cui dispongono le cosiddette minoranze ‑ che nel loro insieme sono rappresentative della maggior parte dell’elettorato ‑ sia per tenersi in contatto con la cittadinanza, sia per mantenerla al corrente di quanto realmente stia accadendo nel loro comune.
Una scorsa ai contenuti dell’ultimo numero uscito di “Castellanza Viva”, può servire a meglio spiegare quanto sto scrivendo e a mostrare quanto, tolte le tre paginette lasciate ai gruppi di minoranza e che d’ora innanzi saranno ancor meno, tale periodico si accosti ormai più a uno strumento di propaganda del gruppo di governo, che a un bollettino di informazione sull’andamento della vita pubblica cittadina. Si esordisce con un articolo su “Castellanza Servizi e il suo patrimonio immobiliare”, dove si magnificano i presunti vantaggi di un’operazione finanziaria che in realtà suscita più di una perplessità e comunque comporta la dismissione, nel bilancio del comune, di un cespite del suo patrimonio. Un paio di pagine più in là, tuttavia, dando notizia dell’acquisto della cosidetta “area dei camilliani”, se ne mette a risalto la caratteristica di andare “ad arricchire il patrimonio immobiliare di palazzo Brambilla”. Oltre alle evidenti contraddizioni che queste due informative avrebbero messo in evidenza, se fossero state accostate all’interno di un solo articolo, perché nulla si dice per esempio circa la costituzione della società Castellanza Patrimonio s.r.l., alla cui futura attività le due operazioni sopra citate paiono invece in qualche modo funzionali? Ma andiamo oltre: “Castellanza Viva” si occupa poco più avanti dei palazzi di via S. Giulio, rassicurando che “la priorità dell’amministrazione comunale è proprio quella di dare alle famiglie che attualmente risiedono in [quei] palazzi una nuova sistemazione adeguata, senza attendere oltre; un cambio di rotta che manifesta la volontà di mettere in pratica ciò che è stato promesso in campagna elettorale e che è scritto nero su bianco nel programma della giunta Farisoglio”. A parte che nulla si dice delle ansie, le aspettative, le perplessità, le incertezze, i disagi che tali famiglie hanno vissuto, continuano a vivere e ancora vivranno, non sembra quello appena trascritto un buonissimo esempio di propaganda di fazione? Ma andiamo ancora un po’ oltre. È la volta del piano per il diritto allo studio 2009/2010, “tanti progetti a favore delle scuole del territorio” secondo la redazione di “Castellanza Viva”, secondo le opposizioni un esempio da manuale della totale mancanza di provvedimenti volti a favorire il concreto esercizio di un diritto fondamentale dei cittadini, anche da parte di quelli meno abbienti, che hanno bisogno di contributi allo studio, non di un premietto ai più bravi alla fine della terza media, di un buon doposcuola, un buon servizio di trasporto e di una mensa adeguata, prima che di un corso di giornalismo e di una maglietta con il logo della scuola, di una facilitazione linguistica che non si esaurisca a cinque ore (che sono meno dell’orario di un solo giorno) alla settimana. Potrei continuare, ma già così si capisce: il messaggio è quello di un’amministrazione (i.e. la compagine Farisoglio) che risolve i problemi, mentre la realtà è che spesso nemmeno li affronta, neanche li vede.
Dunque, ben venga che “Castellanza Viva” si apra alle associazioni, o a certe associazioni. Avremo un bel numero fitto di elogi al sindaco e di auguri di Buon Natale. Ma non si poteva consentirlo sacrificando qualcuna delle ventinove pagine che fanno battage all’incipiente campagna elettorale del sindaco Farisoglio, si dovevano proprio tagliare le tre a disposizione dei gruppi di minoranza?

Cordiali saluti
Un iscritto

IL CONSIGLIO COMUNALE. COMMENTO DI UN ISCRITTO AL PD

Torno adesso, da spettatore, da una seduta del consiglio comunale che mi ha indotto a pormi alcuni interrogativi specialmente riguardo ai doveri e alle prerogative del presidente di tale consiglio.La principale anomalia della serata è consistita nel fatto che la maggioranza, non disponendo per gran parte della seduta del quorum di undici voti necessario all'approvazione della cosiddetta eseguibilità immediata dei provvedimenti adottati, si è trovata per lunghi tratti a fare ostruzionismo in aula, atteggiamento che in teoria ci si aspetterebbe semmai dall'opposizione. Ciò è avvenuto a causa dell'assenza di alcuni consiglieri di maggioranza, si è detto per motivi di lavoro, e del forte ritardo , minuto più, minuto meno due ore e mezza con cui si è presentato il consigliere Cerini, prima impegnato in un evento organizzato dal Club Alpino Italiano. Per inciso, non voglio certo negare l'altissima rilevanza sociale delle forme di associazionismo privato; tuttavia mi stupisco che un rappresentante eletto dalla comunità si senta di anteporre simili impegni di questa natura ai doveri della rappresentanza collettiva. Comunque, dopo lo svolgimento del primo punto all'ordine del giorno, che consisteva nell'approvazione dei verbali delle sedute precedenti, il sindaco, con l'evidente intento di sottrarre la propria maggioranza all'impasse numerico che si era creato, ha avanzato una mozione d'ordine consistente nell'anticipazione della discussione dei punti finali dell'ordine del giorno , ovvero delle mozioni e interrogazioni presentate dai gruppi di minoranza avanti agli altri nella stessa successione già inizialmente prevista, la cui trattazione sarebbe così presumibilmente slittata a lunedì: così, almeno, è parso di capire sia a me, sia ad altri presenti in sala, sia ai consiglieri di minoranza, e credo che risulterà anche dalle registrazioni della seduta, se se ne fanno.Comunque sia, la mozione è stata accolta a maggioranza. I consiglieri di minoranza hanno quindi abbandonato temporaneamente l?assemblea, sperando di consentire, attraverso la pratica (e penosa) rinuncia alla disamina delle proprie mozioni e interrogazioni, un tempestivo passaggio alle più spinose e urgenti questioni previste dall'ordine del giorno. A questo punto, tuttavia, l'assemblea è proseguita su quello che inizialmente era il decimo punto; alle ovvie rimostranze di consiglieri quali Terzi e Palazzo, il presidente Frigoli ha obiettato che non gli era stato possibile, e proprio a causa del comportamento delle minoranze, illustrare più chiaramente la mozione d'ordine del sindaco, ed è stato fatto circolare, come corrispondente a detta mozione, un foglio illustrativo della proposta inversione argomenti ordine del giorno ove le questioni più scottanti appaiono relegate esattamente in fondo alla lista. Noto che, così come appare in tale documento, la mozione non si sarebbe potuta accettare, se non altro perché, fa scadere al n. 14 il punto relativo all'approvazione dei verbali delle sedute precedenti in realtà già discusso e che, in ogni caso, credo che una buona norma preveda di porre sempre in esordio dell'assemblea. Nulla di tutto questo mi pare però sia stato rilevato dal presidente Frigoli, il quale peraltro ha poco più tardi consentito che gran parte della serata fosse consumata da un intervento smaccatamente pretestuoso (hanno contestualmente rilevato, a microfono spento e appena fuori dai locali della biblioteca, anche due importantissimi membri della maggioranza ) dell'assessore Galli, che si è messo di buona lena a leggere una bella manciata di articoli del codice civile, e da un reiterarsi di vicendevoli repliche, che poco o nulla sono sembrate avere a che fare con il punto proposto alla discussione assembleare, tra lo stesso assessore Galli e i consiglieri Sartori e Tarantino.Ora, mi chiedo, non è compito del presidente procurare, pur con tutta la sensibilità richiesta dalle circostanze, che la discussione non fuoriesca e non rimanga tanto a lungo estranea a quanto stabilito dall'ordine del giorno? Non dovrebbe richiamare, all'occorrenza, anche i consiglieri di quella maggioranza da cui egli stesso proviene al rispetto del regolamento consiliare? E, soprattutto, non dovrebbe cercare di assumere una posizione quanto possibile super partes? Ma ho la sensazione che così non sia stato: tanto per fare un esempio, quando il consigliere Cerini, passate le undici da un bel pezzo, ha finalmente fatto la sua comparsa, e la maggioranza ha finalmente potuto disporre dei numeri che le occorrevano, i lavori consiliari hanno improvvisamente subito una brusca accelerata, e in men che non si dica due o tre provvedimenti sono stati fulmineamente approvati.

lunedì 26 ottobre 2009

PRIMARIE PER IL SEGRETARIO NAZIONALE

Splendida giornata Domenica 25 Ottobre a Castellanza.

Hanno partecipato 518 elettori. I risultati sono in linea con quelli nazionali.
E' stata confermata la scelta delle primarie degli iscritti al PD.

Bersani è primo con circa il 52%,
Gran recupero di Franceschini che supera il 30% e buona affermazione di Marino.

E' stata una grande manifestazione di fiducia nel Pd, speranza e voglia di partecipazione.
E' stato bello per tutti essere lì.

mercoledì 23 settembre 2009

RISULTATI DEL CONGRESSO DEL CIRCOLO

Svoltosi regolarmente Domenica 20 Settembre il congresso del circolo PD di Castellanza,
comunichiamo i risultati delle votazioni per l'elezione del segretario nazionale:

Bersani 12 Marino 12 Franceschini 1

elezione del segretario regionale:

Martina 19 Angiolini 9 Fiano 2

mercoledì 24 giugno 2009

INIZIATIVA CASE SAN GIULIO

Qui di seguito riportiamo il testo integrale del volantino a supporto dell'iniziativa del PD riguardo la situazione di stallo nel progetto di realizzazione dei nuovi alloggi per gli inquilini di Via San Giulio. Stralci e resoconto dell'iniziativa sono stati già pubblicati da La Prealpina.


CASE POPOLARI DELLA MADONNINA
I SOLDI NON CI SONO PIU'
IL GOVERNO NAZIONALE HA AZZERATO LE RISORSE PER L'EDILIZIA PUBBLICA

La notizia brutta è che i soldi - 550 milioni stanziati dal governo Prodi per la realizzazione del Piano nazionale di edilizia popolare - sono stati spazzati via dal governo Bossi-Berlusconi.
La notizia buona è che l'area verde della Madonnina è quasi sicuramente salva.
La notizia pessima è che Castellanza è amministrata da una Giunta che non ha alcun rispetto dei cittadini.

Le risorse per la realizzazione dei 40 alloggi nell'area Madonnina facevano parte di un pacchetto "nazionale" stanziato dal Governo Prodi. Sulla base delle informazioni raccolte dal nostro partito possiamo oggi dire che quei soldi sono stati azzerati sin dall'agosto 2008. A quell'epoca Brunetta e Tremonti erano impegnati a reperire risorse per pagare il buco dell'ICI sulle case dei ricchi (l'ICI sulle case del ceto medio era già stata abolita dal governo del P.D. , ma questo i nostri attuali governanti si dimenticano sempre di dirlo) e così 550 milioni del miliardo perso col regalo dell'ICI furono presi proprio dal finanziamento per le case dei meno abbienti secondo la logica "togliere ai poveri per dare ai ricchi".

Da mesi a Castellanza si parla di questi nuovi alloggi. Il Comitato per la Madonnina è più volte intervenuto sulla vicenda con proprie proposte tra cui quella che si intervenisse nell'area di via San Giulio.
Quella proposta era ed è condivisibile se non altro perché è coerente con il lavoro fatto dalla "nostra" Giunta negli anni 1995-2004: svuotare progressivamente una parte dei palazzoni evitando di inserire nuovi inquilini al fine di creare le condizioni per la loro ristrutturazione integrale assicurando agli attuali inquilini una casa nuova nella stessa area in cui abitano da decenni
Ma ora la vera novità è che i soldi sono spariti e che qualsiasi dibattito sull'argomento deve ripartire da zero.
Che fare?

1. Nel marzo scorso su pressione delle Regioni "rosse" il governatore PD dell'Emilia Romagna ha siglato un'intesa con la quale il governo si impegna a reperire - per il 2009 - almeno 200 dei 550 milioni stanziati da Prodi. Ammesso e non concesso che quell'impegno sarà rispettato crediamo che il nostro Comune debba riprovare ad accedere al finanziamento. Conquistare quei soldi nonostante il dimezzamento delle risorse totali disponibili non è facile, ma bisogna provarci.
2. Per ottenere il contributo bisogna però stare con i piedi per terra. La prima cosa da fare è ridimensionare i costi del progetto: la proposta di ristrutturare San Giulio anziché intervenire sull'area Madonnina oggi non è una facoltà. E' un obbligo!
3. Occorre che il Sindaco e la Giunta la smettano di prendere in giro i cittadini. Da quanto sapevano che i soldi non c'erano più? Perché non l'hanno detto? Era solo incapacità? O forse si vergognavano di ammettere che anche su questo tema - così come su strade, ferrovie, ambiente e servizi sociali - il governo Bossi-Berlusconi sta facendo meno, molto meno, dei governi di centrosinistra?

Serve, a Castellanza come a Roma, che chi ci governa offra più impegno e lavoro per il bene comune. E soprattutto serve rispetto delle istituzioni, dei cittadini e delle associazioni e partiti che li rappresentano.


Vi segnalo il blog de I MILLE del PD
http://www.imille.org/

giovedì 18 giugno 2009

POLEMICA URBANISTICA

Le cose riferite al sindaco Farisoglio a proposito del nostro dibattito sul piano di sviluppo urbanistico hanno scatenato reazioni e commenti isterici trasmessi alla stampa locale.
Qui pubblichiamo il nostro comunicato di risposta inviato alla Prealpina.

COMUNICATO STAMPA

Nulla di nuovo sotto il sole castellanzese
Il nostro primo cittadino è ormai incapace di dialogare con i cittadini e con le forze politiche locali.
"Non ho tempo da perdere" egli dice.
In compenso, appena gli giungono gli echi di quanto i castellanzesi - in sua assenza - pensano e dicono, lui un po' di tempo lo trova almeno per contattare la stampa e riempire quei cittadini di insulti e contumelie.
Alcuni giorni fa il PD aveva invitato il Sindaco a spiegare pubblicamente le sue gravi affermazioni sulla stazione FNM. Nemmeno ci rispose. Salvo poi convocare una conferenza stampa per smentire sé stesso e le proprie allarmanti dichiarazioni di pochi giorni prima e per accusarci di aver "fatto una iniziativa elettorale". I 120 cittadini presenti a quella iniziativa sanno che quella sera di elezioni non si parlò affatto e si diedero invece informazioni utili a fare vera chiarezza intorno alla questione-FNM .
Allo stesso modo domenica scorso, alla festa del PD, una settantina di persone nonostante il caldo e la giornata festiva hanno discusso in modo serio e costruttivo intorno al PGT, un fondamentale e decisivo strumento i cui contenuti decideranno la qualità dello sviluppo e i contenuti essenziali del futuro ambientale e sociale della nostra città. Gli interventi che si sono susseguiti hanno evidenziato criticamente e costruttivamente i limiti del lavoro sin qui fatto dall'Amministrazione
Un Sindaco ed una Giunta attenta e davvero interessata al bene di Castellanza avrebbero potuto prendere debita nota di questi contributi se non altro per migliorare il lavoro sin qui fatto che essi ritengono splendido e che invece, a nostro parere, deve essere molto integrato e molto migliorato.
Anziché ascoltarci il Sindaco Farisoglio ha invece preferito insultarci dalle colonne dei quotidiani locali.
Possiamo comprendere la sua agitazione. I giornali hanno infatti riportato, pur in estrema sintesi, l'intervento del consigliere di maggioranza Tarantino che ha avuto il coraggio di partecipare alla nostra iniziativa "vuotando il sacco" su tanti retroscena di questo PGT. Ed è chiaro a tutti che quando certe accuse provengono non dall'opposizione ma dalle stesse fila della maggioranza, i nervi scoperti di chi governa vengono toccati per davvero. Ma di fronte alle gravi accuse di Tarantino il Sindaco avrebbe fatto meglio a stare in silenzio ed ad farsi un vero esame di coscienza. E comunque gli insulti al PD e alle minoranze poteva risparmiarseli.
Ci auguriamo che in futuro, sul PGT così come su molte altre questioni locali, il Sindaco sappia "trovare il tempo" e la capacità di relazionarsi in modo un po' meno arrogante e un po' più dialogante con il nostro partito e con quella sempre più numerosa schiera di cittadini che lo considera assente e incapace di produrre risultati concreti e positivi per il futuro di Castellanza.


lunedì 15 giugno 2009

UN PROGETTO DI CITTA'

Il dibattito sul progetto di città, che si è tenuto nell'ambito della prima festa del circolo di Castellanza del PD, ha visto la partecipazione interessata di un buon numero di cittadini. G. Civati, L.Frigoli, L. Terlizzi, S. Terzi hanno fornito, insieme agli interventi del pubblico presente, non solo critiche sull'operato dell'attuale maggioranza ma soprattutto idee ed indicazioni concrete su come si debba formulare il piano di sviluppo della città, per il benessere di tutti cittadini e non per l'interesse economico di pochi.


Il PD si impegna ora a formulare un vero piano di gestione del territorio, alternativo allo scellerato piano di lottizzazione e speculazione edilizia portato avanti da chi governa la città. E ciò con il contributo delle idee e delle opinioni di tutti quanti siano disponibili, indipendentemente dall'appartenenza a qualsiasi gruppo politico.


Durante l'incontro sono stati ben denunciati i punti critici e le gravi carenze del piano predisposto e quali danni irreversibili ne deriveranno per Castellanza. E' emerso chiaramente a tutti come dovrebbe essere un PGT. In sala c'era qualche esponente dell'attuale giunta. Che anche loro abbiano assimilato qualche germe di buon senso?

mercoledì 10 giugno 2009

FESTA DEL PD GIUGNO 2009






FESTA DEL PARTITO
DEMOCRATICO DI CASTELLANZA






DIRITTI
SOLIDARIETA'
ACCOGLIENZA




Sabato 13 Domenica 14 giugno
Corte del ciliegio viale Lombardia







Durante la festa funzioneranno Bar, ristorante,
paninoteca, gelateria. Ci saranno mostre quadri,
prodotti dell'artigianato, associazioni del territorio
prodotti tipici lucani,satira, umorismo, cultura con
Tiziano Riverso ed altri disegnatori all'opera. I bambini
giocheranno con la fattoria di Ricky, con calesse e
cavallo






E






alle 12:30






PRANZO SOCIALE

(COSTO 18 EURO)



Per pranzare insieme a noi meglio prenotare telefonando al



3336096149 (Rita)








SABATO 13 GIUGNO




ore 17,30:




i cittadini incontrano le associazioni che si occupano di
diritti, accoglienza, solidarietà, immigrazione: Emergency,
Insieme è bello, Per una strada che non c'è, C.G.I.L
immigrati





DOMENICA 14 GIUGNO
ORE 10:
incontro dibattito
“Progetta la città anche tu”
con



Giuseppe Civati , consigliere regionale PD,
Claudio Borin,
Sergio Terzi,
Luca Terlizzi,
Livio Frigoli;





Introduce: Gianbasilio La Rosa, circolo PD
Castellanza,



coordina: Silvestro Pascarella giornalista Prealpina



E


Alle 19:00


interverrà per un saluto l'onorevole


DANIELE MARANTELLI





















venerdì 6 marzo 2009

Oggi Crescita Zero, Domani Maternità


Ecco le nostre proposte:

Sostenere il ruolo della famiglia come luogo di esercizio delle solidarietà tra generazioni, della cura, degli affetti. Servono una società e un fisco amici della famiglia.

Vogliamo sia riconosciuto il valore della maternità e della paternità.

Istituire, al posto dell’attuale assegno familiare, l’assegno per il sostegno delle responsabilità familiari come contributo al reddito.

Dotare ogni bambino di un conto individuale da 0 a 18 anni, costituendo una sorta di reddito apposito per la formazione, da restituire in tempi lunghi a tasso zero. Prevedere dalla prossima Finanziaria un assegno di 2.500 euro all’anno per ogni bambino fino a tre anni.

Raddoppiare, nel corso della legislatura, il numero degli asili nido.


8 MARZO

GIORNATA INTERNAZIONALE

DELLA DONNA


Auguri a tutte le donne

affinché realizzino i loro progetti

di vita con serenità e forza


Nell’inverno del 1908, a New York, le operaie dell’industria tessile Cotton scioperarono chiedendo migliori condizioni di lavoro. Lo sciopero durò alcuni giorni, finchè l’otto marzo il proprietario, Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica e imprigionò le scioperanti nell’opificio, al quale venne appiccato il fuoco. Tutte le 129 operaie morirono.

Nel 1910 Clara Zetkin, leader socialista tedesca propose di eleggere l’otto marzo Giornata Internazionale della Donna .

Da allora l’otto marzo è diventato simbolo di lotta per l’affermazione di nuovi diritti e di solidarietà con le donne di tutto il mondo.

Tappe principali dell'emancipazione femminile in Italia:

1678.
Lucrezia Cornaro, giovane di vastissima cultura (parla correntemente 6 lingue ed è studiosa di teologia e filosofia), diventa, per incarico della Repubblica di Venezia, la prima professoressa universitaria.

1758. La bolognese Anna Morandi, occupa la cattedra di anatomia all'Università di Firenze. Nei moti carbonari del 1821 si distingueranno le donne chiamate in codice "giardiniere", ma si tratta soltanto di casi isolati, in generale, nelle donne si continua a vedere solo qualcuno da destinare alla cura della casa e dei figli, da tenere lontano dalle attività politiche e sociali.

1889. Viene fondato a Varese il primo sindacato femminile che difende i diritti delle tessitrici.

1907. Entra in vigore la prima legge sulla tutela del lavoro femminile e minorile. La prima donna italiana, la torinese Ernestina Prola, ottiene la patente per la guida automobilistica. Maria Montessori fonda, nel quartiere popolare di S. Lorenzo, a Roma, la prima "casa del bambino".

1907. Anno di fondazione dell'Unione Donne di Azione Cattolica (UDACI), che cerca di opporsi alla laicizzazione della scuola e di promuovere la cultura femminile.

1912. Sulla scia della Lega Socialista, nata agli inizi del secolo, si costituisce l'Unione Nazionale delle donne socialiste. Da qualche tempo esule in Italia, Anna Michailovna Kuliscioff, a fianco di Filippo Turati, lavora per inserire la donna nella vita politica e affinchè lo Stato ne riconosca i diritti.

1918. Nasce la Gioventù Cattolica, destinata a formare le giovani dall'infanzia fino ai 30 anni alla vita religiosa e sociale.

1931. Il Fascismo abolisce tutte le associazioni cattoliche e solo dopo la ferma presa di posizione di Pio XI, permetterà loro di vivere a condizione che esse abbiano solo uno scopo religioso.

Tuttavia la seconda guerra mondiale, assai più della prima, porterà la donna, ad occupare anche posti di grande responsabilità civile considerati fino a quel momento soltanto "maschili" ottenendo non di rado risultati anche migliori. L'apporto dato dalla donna alla Resistenza è stato spesso insostituibile.

1945. Nascono il Centro Italiano Femminile (CIF) che fonda la sua identità su principi e valori cristiani e si prefigge la promozione sociale e religiosa della donna e l'Unione Donne Italiane (UDI), legata alla storia del movimento operaio, che si propone di coinvolgere attivamente le donne nella vita del Paese attraverso la giusta valorizzazione delle risorse femminili.

1945. Anche in Italia dopo Svezia (1866), Finlandia (1906), Norvegia (1909), Danimarca (1915), U.R.S.S. (1917), Inghilterra (1918), Stati Uniti (1920) e Francia (1945) fu riconosciuto alle donne il diritto di voto.

1950. Viene emanata la prima legge che garantisce la conservazione del posto di lavoro per la lavoratrice madre.

1950. Angela Cingolani, democristiana, è la prima donna sottosegretario d'Italia.

1958. E' approvata dal Parlamento, una legge, proposta dalla senatrice Lina Merlin (socialista), in cui si sancisce la chiusura delle Case di Tolleranza. Nasce il Corpo di Polizia femminile

venerdì 16 gennaio 2009

Il Povero uno di noi, nuove povertà a Castellanza

> 1- Centri di ascolto permanenti condotti da specialisti di alta professionalità nel campo dell’assistenza sociale, psicologica e legale.

2- Immobili e risorse finanziarie per fornire il mantenimento temporaneo durante i percorsi di recupero delle persone.

3- Strutture di collegamento con il mondo produttivo e del lavoro che aprano porte di rientro o di primo ingresso e accompagnino l’inserimento dei casi che lo richiedano.

Queste le priorità emerse dall'incontro del 9 Gennaio, organizzato dal PD di Castellanza presso la Biblioteca Civica per riflettere e discutere sul tema della povertà nel nostro territorio.

Saverio Clementi, giornalista che dimostra di avere molto a cuore il problema, ha coordinato, dopo l’introduzione della portavoce del PD, Rita Di Sapio, gli interventi degli invitati che hanno illustrato la loro esperienza di quotidiana lotta alla miseria e di aiuto ai bisognosi.

L’obiettivo dell’incontro era di rendere partecipi quanti più possibile della realtà del problema, della sua entità e delle vie percorribili per affrontarlo e fornire aiuto. Tutti gli intervenuti hanno fornito una testimonianza così vera, immediata e sincera del mondo in cui operano combattendo per restituire dignità e speranza ai disperati, che l'attenzione e la partecipazione era molto viva da parte di tutti i presenti.

Sono intervenuti don Massimo Mapelli, responsabile della Casa della carità di Milano, Giorgio Colombo, responsabile della Caritas San Giulio di Castellanza e Paolo Evalli, responsabile della Casa della carità Santa Teresa di Legnano.

Dal resoconto delle loro azioni, apparentemente diverse nei particolari per i mezzi diversi a loro disposizione e per la specificità degli ambiti in cui operano, è emerso chiaramente il senso unitario e comune della loro opera. Non si tratta solo di fare dell’elemosina fornendo dei pasti, degli indumenti e magari, per un po’, un letto. Quello che fanno è molto di più e molto più difficile: dove molti scorgono solo dei rifiuti umani loro vedono delle persone, tendono loro le braccia, le ascoltano, cercano di capire il loro problema, lavorano per aiutarle a ritrovarsi e a ritrovare la loro dignità; cercano di ridare loro una casa ed un lavoro. Costruiscono insieme un percorso di cittadinanza per tutti.

Non si può lasciare questo peso enorme sulle spalle di pochi eroici volontari. Lo Stato, la Cittadinanza non hanno il diritto di disinteressarsi e questo l’hanno sicuramente capito tutti quelli che erano presenti all’incontro di Venerdì 9 Gennaio.

Da parte sua il Pd di Castellanza intende proseguire sulla strada intrapresa perchè si possano creare le condizioni per aiutare chi è in difficoltà.