mercoledì 9 dicembre 2009

IL CONSIGLIO COMUNALE. COMMENTO DI UN ISCRITTO AL PD

Torno adesso, da spettatore, da una seduta del consiglio comunale che mi ha indotto a pormi alcuni interrogativi specialmente riguardo ai doveri e alle prerogative del presidente di tale consiglio.La principale anomalia della serata è consistita nel fatto che la maggioranza, non disponendo per gran parte della seduta del quorum di undici voti necessario all'approvazione della cosiddetta eseguibilità immediata dei provvedimenti adottati, si è trovata per lunghi tratti a fare ostruzionismo in aula, atteggiamento che in teoria ci si aspetterebbe semmai dall'opposizione. Ciò è avvenuto a causa dell'assenza di alcuni consiglieri di maggioranza, si è detto per motivi di lavoro, e del forte ritardo , minuto più, minuto meno due ore e mezza con cui si è presentato il consigliere Cerini, prima impegnato in un evento organizzato dal Club Alpino Italiano. Per inciso, non voglio certo negare l'altissima rilevanza sociale delle forme di associazionismo privato; tuttavia mi stupisco che un rappresentante eletto dalla comunità si senta di anteporre simili impegni di questa natura ai doveri della rappresentanza collettiva. Comunque, dopo lo svolgimento del primo punto all'ordine del giorno, che consisteva nell'approvazione dei verbali delle sedute precedenti, il sindaco, con l'evidente intento di sottrarre la propria maggioranza all'impasse numerico che si era creato, ha avanzato una mozione d'ordine consistente nell'anticipazione della discussione dei punti finali dell'ordine del giorno , ovvero delle mozioni e interrogazioni presentate dai gruppi di minoranza avanti agli altri nella stessa successione già inizialmente prevista, la cui trattazione sarebbe così presumibilmente slittata a lunedì: così, almeno, è parso di capire sia a me, sia ad altri presenti in sala, sia ai consiglieri di minoranza, e credo che risulterà anche dalle registrazioni della seduta, se se ne fanno.Comunque sia, la mozione è stata accolta a maggioranza. I consiglieri di minoranza hanno quindi abbandonato temporaneamente l?assemblea, sperando di consentire, attraverso la pratica (e penosa) rinuncia alla disamina delle proprie mozioni e interrogazioni, un tempestivo passaggio alle più spinose e urgenti questioni previste dall'ordine del giorno. A questo punto, tuttavia, l'assemblea è proseguita su quello che inizialmente era il decimo punto; alle ovvie rimostranze di consiglieri quali Terzi e Palazzo, il presidente Frigoli ha obiettato che non gli era stato possibile, e proprio a causa del comportamento delle minoranze, illustrare più chiaramente la mozione d'ordine del sindaco, ed è stato fatto circolare, come corrispondente a detta mozione, un foglio illustrativo della proposta inversione argomenti ordine del giorno ove le questioni più scottanti appaiono relegate esattamente in fondo alla lista. Noto che, così come appare in tale documento, la mozione non si sarebbe potuta accettare, se non altro perché, fa scadere al n. 14 il punto relativo all'approvazione dei verbali delle sedute precedenti in realtà già discusso e che, in ogni caso, credo che una buona norma preveda di porre sempre in esordio dell'assemblea. Nulla di tutto questo mi pare però sia stato rilevato dal presidente Frigoli, il quale peraltro ha poco più tardi consentito che gran parte della serata fosse consumata da un intervento smaccatamente pretestuoso (hanno contestualmente rilevato, a microfono spento e appena fuori dai locali della biblioteca, anche due importantissimi membri della maggioranza ) dell'assessore Galli, che si è messo di buona lena a leggere una bella manciata di articoli del codice civile, e da un reiterarsi di vicendevoli repliche, che poco o nulla sono sembrate avere a che fare con il punto proposto alla discussione assembleare, tra lo stesso assessore Galli e i consiglieri Sartori e Tarantino.Ora, mi chiedo, non è compito del presidente procurare, pur con tutta la sensibilità richiesta dalle circostanze, che la discussione non fuoriesca e non rimanga tanto a lungo estranea a quanto stabilito dall'ordine del giorno? Non dovrebbe richiamare, all'occorrenza, anche i consiglieri di quella maggioranza da cui egli stesso proviene al rispetto del regolamento consiliare? E, soprattutto, non dovrebbe cercare di assumere una posizione quanto possibile super partes? Ma ho la sensazione che così non sia stato: tanto per fare un esempio, quando il consigliere Cerini, passate le undici da un bel pezzo, ha finalmente fatto la sua comparsa, e la maggioranza ha finalmente potuto disporre dei numeri che le occorrevano, i lavori consiliari hanno improvvisamente subito una brusca accelerata, e in men che non si dica due o tre provvedimenti sono stati fulmineamente approvati.

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