martedì 2 dicembre 2008

Consiglio comunale e area Enel di Castellanza. La nostra posizione.

Abbiamo assistito alla riunione del Consiglio Comunale del 28 Novembre in cui si è discusso ed approvato il piano integrato relativo alla trasformazione ed al riutilizzo dell’area della ex Centrale ed uffici Enel di Castellanza, in via Marnate, nel fondo valle o meglio nel letto naturale dell’Olona.

Il PD non ha rappresentati eletti in Consiglio, pertanto la nostra posizione sull’argomento non è stata espressa se non parzialmente dove coincidente con i punti messi a fuoco dalle opposizioni.

In primo luogo concordiamo con il Consigliere Palazzo quando denunzia che questo piano è, coerentemente con il resto del PGT , un tassello dell’operazione di sfruttamento e dissipazione del territorio a fini di speculazione edilizia. Si destina l’area ad un quartiere satellite, periferico e non funzionale a Castellanza, così come è previsto per l’area ex mostra del tessile e le altre aree considerate nel PGT.

Il Sindaco ha candidamente risposto che è sano pragmatismo fare cassa per garantire anche in futuro la copertura delle spese correnti, sorvolando “pragmaticamente” sul fatto che i consiglieri Palazzo e Terzi gli avessero contestato il fatto di fare cassa vendendosi il patrimonio (nostro di Castellanzesi , non suo ovviamente).

Riteniamo molto grave – e in questo concordiamo con le minoranze tutte- che si prendano impegni su un’area particolare senza che sia prima consolidato e ed esaurito il percorso autorizzativo e di valutazione complessiva in tutti i suoi aspetti di impatto sul territorio del PGT. Questo è un procedimento intellettualmente disonesto anche se L’assessore Caldiroli sostiene o finge di credere che per essere intellettualmente onesti basti rispettare le leggi.

Un’altra cosa intellettualmente disonesta, che apre la strada ad una scelta politica scellerata, è il riferirsi a questa operazione come al recupero di un’area degradata, come se si trattasse di una parte di tessuto urbano- è stato fatto un ridicolo riferimento a Milano Bovisa-e non il letto del fiume occupato a fini industriali da una politica di gestione del territorio ormai sconfessata dai fatti e dall’esperienza di infiniti disastri.

Purtroppo è mancata dalla discussione la scelta a monte, che è stata data per scontata, cioè che si prevede lo sviluppo dell’insediamento urbano nell’alveo fluviale.

E’ noto all’Universo tutto e dovrebbe esserlo anche ai nostri urbanisti ed architetti interessati, che il peccato ambientale peggiore, pieno di conseguenze negative, commesso continuativamente in Italia nel dopoguerra è l’occupazione edilizia degli alvei.

Qui si sta perdendo l’occasione storica per Castellanza di ripristinare almeno in parte sul proprio territorio allo sfascio ed il Sindaco è consapevole di averne il potere legale ma preferisce andare incontro alle esigenze (legittime certo amor del cielo ma non certo di doverosa soddisfazione) di ENEL Real Estate. L’ha detto lui in consiglio e quelli che non la pensano come lui sono tutti comunisti.

Noi comunisti non siamo. Siamo Democratici e pensiamo che la proprietà abbia dei diritti ma anche qualche limite di azione e qualche dovere nei confronti dei cittadini tutti.

A proposito di favorire la proprietà e di onestà è intellettuale, un bella perla l’ha fornita l’architetto nel presentate i dettagli: si propone di conservare un vecchio serbatoio come esempio pregnante di caratteristica industrtiale dell’epoca. Non è che si preferisce non guardare sotto e ignorare quanto di quello che c’era dentro è finito nel terreno?

Questa è la nostra posizione. Voi che ne pensate ? Ci piacerebbe aprire un dibattito e un confronto con quanti hanno a cuore il futuro della nostra città.

Ovviamente, per lasciare commenti, non è necessario nè avere la tessera del Pd, nè esserne simpatizzanti ...

Aspettiamo le vostre opinioni.

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