martedì 11 novembre 2008

Il Pgt di Castellanza: tante nuove case per una popolazione che continua a diminuire ?

Il Piano di Governo del Territorio : finalmente l’Amministrazione comunale di Castellanza ha messo a disposizione dei cittadini quanto dei documenti è stato fin ad oggi preparato.

E’ bene precisare subito che non è facile orientarsi ed estrarre un succo coerente da diversi documenti che si citano e si richiamano l’un l’altro, tra relazioni introduttive che vorrebbero spiegare, affermazioni di principio a volte retoriche ed enfatiche, tecnicismi virtuosistici, informazioni storiche, dati statistici, desideri utopistici ed intenzioni reali più o meno esplicite o semiconfesse.

Ma due cose sono chiare: la prima è che cosa dovrebbe e potrebbe essere un PGT ed un’altra è che cosa intenda farne l’attuale giunta e le due cose non sembrano coincidere.

Il PGT non deve essere un piano di utilizzo e sfruttamento del territorio con lo scopo principale di costruire nuovi immobili e nuove attività produttive e commerciali.

Il PGT deve essere un progetto di sviluppo della città a lungo termine che migliori le condizioni di vita di chi ci abita. Deve affrontare, indicare le vie e porre le basi concrete per risolvere le pesanti criticità che sono eredità della storia passata.

Queste criticità e gli obiettivi conseguenti da porsi sono ben chiari e ben definiti dai documenti predisposti in ambito regionale e provinciale nel cui contesto il piano deve svilupparsi:

Riduzione progressiva del verde.

Eccessivo e disordinato sviluppo edilizio.

Scarsissima mobilità e coordinamento dei servizi nella conurbazione in cui Castellanza si trova inserita.

Alto grado di inquinamento.

Stato del fiume.

Di questi aspetti, nella parte dei documenti esaminati che riguarda le azioni ipotizzate, ci sono formulazioni generiche e qualitative, mai impegni.

Degli immobili da costruire, ampliare, modificare si trovano idee chiare e precise. Si arriva a definire che in certi ambiti occorre uno sviluppo verticale che si stacchi dal contesto, che altri edifici dovranno essere ad avanzato contenuto tecnologico, altri più dimessi. Si dice altrove che l’utilizzo del suolo residuo e sacrificabile (ma dov’è? perché residuo e sacrificabile?) sarà minimo. Ma quanto minimo e per costruire immobili quanto necessari? Un dato fornito è la sicura diminuzione della popolazione verificatasi negli ultimi dieci anni.

I documenti prodotti meritano analisi attente e puntuali. Abbiamo certo iniziato a farle. Questa nota è solo l’espressione della prima impressione.

Come abbiamo già detto, il tutto è assai complesso e possiamo e vorremmo sbagliarci ma quello che ci appare ora e che sinceramente come cittadini temiamo è che si stia mettendo in opera un progetto di sfruttamento economico di quanto resta del territorio di Castellanza. I benefici per i cittadini non si intravedono né si vede un piano di grande respiro per il futuro della città.

Il quadro che appare della Castellanza futura è quello di una città ancora più cementificata, con verde ancor più ridotto, senza un sistema credibile di mobilità alternativo all’uso dell’auto privata e con i servizi essenziali: supermercati e stazioni ferroviarie decentrati in periferia.

Siamo qui con la speranza di essere smentiti dai fatti ma le dichiarazioni trovate sulla stampa locale del Sindaco e del “Super Assessore” Caldiroli non contraddicono proprio l’impressione negativa( cfr.Prealpina del 17 e 20 settembre). Purtroppo la rafforzano.

Il pd di Castellanza

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